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Un duello mortale fra due Tarantole maschi.
- Un giorno che avevo dato una caccia fortunata a quelle Tarantole, scelsi due maschi adulti e molto vigorosi che misi di fronte in un largo boccale, per procurarmi la gioia di un combattimento a morte. Dopo aver fatto parecchie volte il giro del circo per cercare di evadere non tardarono come ad un segno dato, ad assumere un atteggiamento guerresco. Li vidi con sorpresa prendere distanza e rizzarsi gravemente sulle zampe di dietro in modo da presentarsi vicendevolmente lo scudo del petto. Dopo essersi osservati così faccia a faccia per due minuti, dopo essersi certamente provocati con sguardi che sfuggivano ai miei, li vidi precipitarsi ad un tempo l'uno sull'altro, allacciarsi con le zampe e cercare in una lotta ostinata di pungersi con gli uncini delle mandibole. Fosse stanchezza, fosse convenzione intervenuta, il combattimento fu sospeso; vi fu una tregua di qualche momento, e ciascuno degli atleti, allontanandosi un poco andò a ricollocarsi nella sua posizione minacciosa. Questa circostanza mi ricordò che nei combattimenti singolari dei gatti ci sono pure queste sospensioni d'armi. Ma la lotta non tardò a ricominciare con maggiore accanimento tra le mie due Tarantole. Una di esse, dopo aver fatto oscillare la vittoria, fu alla fine atterrata e ferita con un colpo mortale alla testa, divenendo preda della vincitrice che le lacerò il cranio e la divorò. -
Qui avete un documento scientifico della ferocia di questi animali."
(N.d.A.)...C'è una strana somiglianza, per chi la conosce, tra la danza delle spade che viene effettuata nell'ambito della cosidetta Pizzica pizzica, a Torre Paduli, in provincia di Lecce, nella notte di s. Rocco tra il 15 ed il 16 Agosto di ogni anno, e questa descrizione della lotta tra le due Tarantole. In un cerchio formato dai corpi degli spettatori, dei cantori e dei musicisti (tamburi a cornice, armonica a bocca od organetto) si muovono i due sfidanti con le dita della mano destra messe a coltello mentre la musica incalza. I duellanti dopo essersi salutati iniziano a studiarsi a distanza mentre si muovono lentamente ai due lati opposti del cerchio; ad un certo punto lo sfidato, non muovendosi assolutamente a tempo di musica, inizia ad avvicinarsi al centro del cerchio allo scopo di portare un affondo allo sfidante, cercando di colpirlo in punti vitali. Dopo aver effettuato il suo assalto si ritrae in attesa dell' attacco dell'altro e così via fino a trovare una zona scoperta nella guardia altrui.
Anticamente queste lotte erano originate da alcune motivazioni: il possesso di una donna, il prezzo stabilito durante il mercato e non accettato, o da vecchi rancori. Questi duelli potevano terminare o al primo sangue, o con la morte di uno dei due contendenti.
Si dice che la "danza delle spade" sia stata introdotta dalle popolazioni zingare, ma ciò non trova riscontro nella realtà in quanto questi popoli sono da sempre forti assimilatori delle usanze popolari locali che adattano, senza mai stravolgerle alla loro cultura. Ne sono la testimonianza concreta e diretta gli tzigani che ancora oggi troviamo a Torre Paduli per la festa di S. Biagio.
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