sabato 1 ottobre 2011
dalle ore 22.30
''ars populi'', ovvero Guido Bottaro (pianoforte), Giovanni La Grotteria (chitarra e voce), Roberto Logli (batteria).
''Ti sei fatta la gonna rossa, da lontano ti si riconosce..'': il verso di una nota canzone popolare, Maria Nicola,
è un buon veicolo per raccontare la ricerca dell'ensemble ars populi. Maria Nicola, ''una bella giovinetta'', sceglie
di cambiare vesti, via gli abiti tradizionali, ora mette vestiti da sciantosa (che peraltro deriva dal francese chanteuse,
cantante!), suscitando scandalo e sguardi interessati.
Anche ars populi ha scelto di cambiare vesti a un particolare repertorio, così da farsi riconoscere.. Il primo
progetto è Guviernu puorcu ladru e camorrista(e l'amuri): un corpo di testi di invettiva e d'amore, scritti da poeti
dialettali calabresi e di altre zone del nostro sud,all'incirca nella seconda metà dell'ottocento, incentrati sulla
miseria della gente e sulla corruzione dei potenti nell'Italia appena unita. Alle poesie si aggiungono alcuni brani
tradizionali.
Simili repertori - poesie di protesta piuttosto che tarantelle - vestono di solito abiti folk, magari con
qualche accessorio world music. Qui il guardaroba è diverso.
ars populi, ovvero Guido Bottaro (pianoforte), Giovanni La Grotteria (chitarra e voce), Roberto Logli (batteria),
rovengono dal mondo del conservatorio, della musica classica e da camera, dall'improvvisazione jazz. Il loro
laboratorio vuole rivestire quelle poesie con memorie e sperimentazioni musicali complesse, attraverso assonanze
e legami significativi: ed ecco una pizzica che incontra la musica colta, la rabbia per le troppe tasse che guarda al
sinfonico, il dialetto calabrese fuso con atmosfere sudamericane..
Il risultato è un suono molto riconoscibile, che coinvolge emotivamente e insieme sorprende per la complessità
delle trame.
Ma Guviernu puorcu ladru e camorrista non vuole essere un CD di virtuosismi. È un progetto
narrativo e multimediale: ars populi è anche Gabriele Mina, antropologo, che veste lo spettacolo di storie
dimenticate: scienziati ottocenteschi che si affannano sui crani dei ''selvaggi'' meridionali, fotografi che inseguono
gli sguardi fieri delle brigantesse, carte processuali che parlano di povertà e rapimenti, in un'Italia dalle mille
lingue e dalle mille identità.
''Maria Nicola bella, chi te l'ha fatto fare?'' dice la canzone: giusta domanda per chi è si affida a vesti così originali.
Ma se i suoni e le immagini di ars populi riusciranno a incuriosire, a far riflettere e ridere, a far ricordare e a far
ballare.. allora ne è valsa la pena!
Link:
Ars Populi: http://www.arspopuli.it/index1.htm
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