logo L'AMOUR

venerdì 22 giugno 2007
Dalle ore 22.00
immagine:  L'AMOUR L'AMORE D'AUTORE DA FERRE' A TENCO


"All'inizio fu il canto. L'incanto. Incanto innamorato.
L'incanto si dilata, si fa storia. L'innamoramento si fa amore.
L'amore erompe, dilaga, allaga il cuore, che pompa fino al limite, all'estremo.
E lì guarda nel vuoto, e lì decide.
O si getta nell'abisso, e schianta; o invece rifluisce, torna indietro, e deperisce.
In ogni caso il canto ha in sé la fine".


Un progetto coraggioso ed apparentemente anacronistico, un itinerario musicale nella canzone d'autore degli anni sessanta attraverso cinque straordinari cantautori: Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Léo Ferré, Umberto Bindi, Fabrizio De Andrè. Le intense e struggenti canzoni che compongono questo itinerario sono in parte note, in parte ingiustamente dimenticate e non hanno semplicemente segnato la storia della canzone italiana ma, insieme, anche le vite di molte persone. Quest'itinerario disegna la parabola dell'amore, il divenire di una storia d'amore dal momento dell'innamoramento, dell'incanto dell'inizio, all'amore, alla storia vissuta fino alla dolorosa fine, tra ragione e disperazione.

Lo spettacolo è della durata di novanta minuti circa e presenta sia brani che sono stati arrangiati tenendo fede agli accordi originali sia brani le cui armonie sono state rivisitate. Un'ensamble eclettica formata da Alessandro Danelli alla voce, Gianfranco Antuono Booz al basso, Davide l'Abbate alla chitarra e Matteo Rovinalti al violino. Quattro strumenti - basso, chitarra, violino e voce - per un'escursione timbrica ampia e un'originale rielaborazione di parti orchestrali con l'incursione di qualche momento swing ad alcuni assoli, il tutto contornato da interessanti suoni moderni quali distorsioni e delay. L'intensa voce grave e potente di Alessandro Danelli, cantante del gruppo Les Anarchistes - sempre attenta a non eccedere e nel contempo abile collante dell'ensemble - regala una emozionante occasione per ascoltare o riascoltare queste perle d'amore che non vengono semplicemente cantate: nel cantarle ci raccontano una storia che poi è anche la sua e la nostra.



UN PROGETTO DI ALESSANDRO DANELLI
CON LA COLLABORAZIONE DI
VALENTINA GUASTINI, SIMONETTA LUPI, MARCO ROVELLI


ALESSANDRO DANELLI: LE VOCI CHE IN LUI RISUONANO


Le voci antimateriche, impalpabili, trasparenti, non sono "fragili cose" spazzate dal vento di una memoria sempre più breve e affaticata che in un'epoca distratta, confusa, desensibilizzata, rischiano un'archiviazione senza ritorno, al contrario queste voci permangono, e sul lungo percorso, rinascono ciclicamente affermando i valori irrinunciabili di stampo umanistico come, ad esempio, la formazione adolescenziale prolungandosi nella vita adulta, Con Leò Ferré in Francia, padre di tutti i cantautori, si aprì anche da noi in Italia la stagione magica della poesia in musica attraverso "i ragazzi della Foce", che proprio lì a Genova si frequentavano sperimentando i primi sogni creativi, e di sogni ci hanno travolti per tutta la vita, come fratelli paralleli, pronti ogni volta a interpretare sia le pene intimiste ed esistenziali, che il nostro tempo storico in senso utopico e politico. Parliamo di Luigi Tenco, Fabrizio De André, Gino Paoli, Umberto Bindi, Bruno Lauzi.
Più lontano, ma solo geograficamente, il delicato, sofferto, crepuscolare Sergio Endrigo che per scelte e climi musicali e poetici, è da allineare ai compagni di viaggio appena citati.
La poesia dunque, prendeva la via della strada, del grande auditorio popolare, tornava alla sua origine più remota quando la parola era indissolubilmente legata al suono. Ma perché questo bene comune non vada perduto occorre, periodicamente, un traghettatore ispirato che remi controcorrente. Alessandro Danelli, sul ponte del suo " bateau ivre" punta fuori rotta, verso arcipelaghi musicali da custodire, da proteggere, da riproporre alle nuove generazioni.
E lo fa con toni interpretativi accorati, con trattenuta commozione, con fedeltà e rispetto, senza arrogarsi il diritto di snaturare quelle perle con rivisitazioni improprie, anzi sottolineando la carica emozionale, il flusso melodico, l'attualità compositiva di quelle canzoni che in noi continuano a vibrare d'eterna giovinezza. Una giovinezza legata al senso del sogno, un senso che si sta perdendo come un suicidio morale collettivo. Ed è quel sogno carico di pulsioni, di messaggi, di speranze, che la voce potente, invasiva, talvolta supplice di Danelli, ci restituisce integro, imbattuto, tra passato e futuro, per non vergognarci di sognare ancora. Soli, o tutti insieme.

MAURO MACARIO
(figlio del grande comico e intimo amico di Leò Ferré)


Condividi su Facebook

primo menù del sito


Home | Il locale | CalenDario | Contatto |

immagine


immagine: teatro


secondo menù del sito

Archivio Iniziative | | IMmagini | Link preferiti | Iscrizione mailinG |

riferimenti per l'accessibilità




Sito accessibile
Il sito è realizzato in modo da favorire un facile accesso a tutti i visitatori

Guida alla navigazione |
Valid XHTML |
Valid CSS

Art cafè IL KIOSKO - tel. 0584-388073 - cell. 335-5916523